"Sù Carreri" curiosità - B&B Su Carreri - Armungia - Cagliari

B&B "Su Carreri"

Armungia - (Ca) Sardegna

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      “ SU CARRERI ”

Sin dai tempi  antichi, l’economia isolana era prevalentemente di tipo agro-pastorale, sia nell’entroterra che nelle zone costiere, la coltivazione e la lavorazione della terra rappresentava per i diversi ceti l’unica fonte di reddito.  Questo tipo di realtà rurale interessava anche Armungia, nonostante i terreni non  fossero paragonabili, alle fertili terre del Campidano o della Trexenta, infatti in quasi tutte le famiglie era presente il giogo dei buoi con il relativo carro, elementi essenziali per l’attività agricola del tempo.

In Armungia, nel periodo dell’inizio del XIX secolo e nel periodo antecedente e susseguente la seconda guerra mondiale, il carro trainato dai buoi, oltre che per le attività agricole, veniva utilizzato come mezzo di trasporto nelle carbonaie e nel taglio delle foreste, e fù, questo, il periodo di maggiore richiesta di costruzione di carri, per l’appunto, unici mezzi atti all’espletamento di tali servizi.

Vincenzo, durante il periodo in questione, a seguito di ordinativi fatti, sia da suoi compaesani che da abitanti dei paesi limitrofi costruì circa 70 carri.
Per la  messa in opera dei carri, utilizzava  attrezzatura manuale ed arcaica che proveniva dagli anziani “Carreris”. La realizzazione del carro, con tutte le sue componenti,  richiedeva tempi lunghi e si protraeva per circa un mese; la parte del carro più difficile  da costruire era senza dubbio la ruota e nella fattispecie “Su Buttu” elemento ove venivano innestati i raggi. La precisione  de “Su Carreri” in questa fase veniva messa a dura prova, e solamente l’esperienza e l’amore per questo mestiere, faceva superare le difficoltà che potevano affiorare,  soprattutto per la mancanza di strumenti di precisione. L’attività nel suo complesso era comunque, per il periodo, redditizia, anche perché la richiesta era abbastanza elevata.

Il carro, nell’economia dell’entroterra sardo, rimase un elemento importante sino alla fine degli anni 60, infatti, in Armungia, in quel periodo, erano presenti una ventina di carri e tutti in attività e utilizzati, in particolare, in occasione delle vendemmie, del raccolto e trasporto del grano nel periodo della trebbiatura, in autunno per il trasporto della legna da ardere, e per il trasporto di masserizie nei paesi vicini; era anche un elemento importante in occasione dei matrimoni, infatti veniva addobbato ed ornato a festa per essere utilizzato dagli sposi, per il trasporto del mobilio e della dote.

Il colore tipico del carro era blù chiaro, le ruote erano dipinte in rosso e talvolta come colore era presente il verdolino nei “Cubalisi”, i quali, potevano però avere colori differenti, a seconda dei gusti dei proprietari.
I principali elementi che componevano il carro erano:

  1.  Sa Scala   -  Elemento centrale e  base di sostegno di tutti gli elementi;
  2.  Su Lettu   -  La base;
  3.  Is Cubalisi  - Le sponde;
  4.  Su Giuali    -  Il giogo;
  5.  Is Arrodas  - Le ruote;
  6.  Sa Maccanica -  Il freno;
  7.  S’Ascia de su Carru – solitamente in ferro;

Con l’avvento dei mezzi di trasporto moderni come gli autocarri, scompaiono i carri trainati dai buoi e così scompare anche questo antico  mestiere, infatti, Vincenzo fù l’ultimo  “Carreri” di Armungia, ma questa passione non l’abbandonò mai, nonostante il progresso avesse deciso che questo mestiere non avesse più motivo di esistere, lui, uomo di grande precisione e passione nell’arte del  ”Maist’e carru”, a distanza di anni, e ormai segnato dall’età, realizzò, per farne dono ai figli, gli ultimi due carri, di dimensioni ridotte, ma  che corrispondono alla perfezione agli antichi carri dei nostri padri.




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